Davide è stato un super tifoso di Pantani, ne ha guardato le corse in televisione insieme a suo padre e se ne è appassionato talmente tanto da tatuarsi il Pirata sul polpaccio e da pensare di dare a suo figlio il nome “Marco”.
Alla fine lui e sua moglie Chiara hanno optato per “Felice”, il quale, una volta alla scuola secondaria, trova il coraggio di chiedere a suo papà che cosa rappresenti la sagoma di inchiostro che gli decora la pelle. Per Davide è una svolta: sente che è il momento giusto per raccontargli la storia a cui tiene di più.
Così, una sera dopo l’altra, durante un viaggio in macchina o una cena in vacanza, ripercorre con il figlio le gesta del Pirata, come fosse una serie tv.
È grazie alle sue parole che i lettori, insieme a Felice e alle sue domande, possono rivivere la storia di Pantani, dagli esordi in bicicletta all’approdo ai Professionisti, dalle prime corse con la maglia della Carrera al passaggio alla Mercatone Uno, culminato con l’indimenticabile vittoria del Giro d’Italia prima e del Tour de France poi, con Felice Gimondi che sugli Champs-Élysées gli alza il braccio al cielo. In questo romanzo Francesco Ceniti ripercorre la vita di Pantani con una prospettiva e una voce inusuale: quella di un padre che racconta al figlio la storia del proprio mito.
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